Con tutto quello che succede di grave e più rilevante che meriterebbe di essere commentato, in un modo nell’altro l’influencer Chiara Ferragni continua a imperversare – anche suo malgrado – sui media. Lo abbiamo appreso dall’Ansa, ripresa da ogni mezzo di comunicazione. “Appena tornata a comunicare via social, all’apparenza più serena e con alle spalle le recenti interviste, tra cui quella con Fabio Fazio, per un rilancio di immagine, stretta, comunque, tra l’inchiesta per truffa aggravata e la crisi di coppia con Fedez, Chiara Ferragni decide di reagire duramente contro L’Espresso, che la mette in copertina con le sembianze di Joker”.
È davvero paradossale che il settimanale di grandi tradizioni radical-chic si rivolti improvvisamente, azzannando l’influencer che era sempre stata celebrata come un genio della moda on-line e per la sua capacità di costruire un impero economico dal nulla.
Così scrive la ex gazzetta della sinistra ZTL, con una solida tradizione di severa moralizzazione della vita pubblica: “Una rete ingarbugliata di società, una girandola di quote azionarie, tra partner ingombranti, manager indagati e dipendenti pagati poco. L’influencer è a capo di un impero dove la trasparenza non è di casa”.
Forti con i deboli e deboli con i forti, pare essere la linea editoriale del settimanale ceduto da poco ad un nuovo gruppo imprenditoriale dal Gruppo La Repubblica, dopo la cura dimagrante (in termini di copie) di Marco Damilano, che nel frattempo ha trovato una bella poltrona in Rai.
Se Chiara si consola – secondo i siti di gossip – per aver ottenuto un punto di share in più di Papa Bergoglio da Fabio Fazio, alla gente comune non rimane che attendere gli sviluppi delle inchieste giudiziarie, che stanno mettendo in luce un altro lato oscuro dei social media, vale a dire i followers inesistenti gonfiati attraverso l’impiego di seguaci “virtuali” che si possono tranquillamente comprare in rete da società specializzate.
Si può concludere che almeno tutto il male non viene per nuocere.
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